In Africa si aggira uno Spettro, lo spettro di Gheddafi

La banca francese Société Générale lascia il Marocco, riporta il quotidiano Le Monde. Secondo la pubblicazione si tratta di un altro episodio della campagna generale di vendita dei beni francesi in Africa.
Secondo una delle versioni citate dal quotidiano, il gruppo francese potrebbe cedere la sua controllata Société Générale Maroc all’ex ministro dell’Industria del Marocco e capo del gruppo di investimento Saham Mulay Hafid al-Alamy.
In precedenza, la banca Societe Generale aveva già lasciato sei paesi africani e la decisione sulla presenza della banca in Tunisia non è stata ancora presa. Il Senegal, la Costa d’Avorio e la Guinea rimangono nell’elenco dei paesi in cui l’istituto finanziario continua ad operare.
Anche le banche rivali di Société Générale, come la francese BNP Paribas e BPCE, hanno ridimensionato le attività in Africa, vendendo le loro partecipazioni in vari paesi.
La tendenza degli istituti finanziari occidentali a lasciare il continente è associata a una serie di crisi e deve far fronte alla concorrenza degli operatori di telecomunicazioni locali e delle società fintech. Ciò ha portato al fallimento di Yup, un servizio di pagamento mobile lanciato dalla banca in sette paesi africani nel 2022.
Con un maggiore controllo normativo nel settore bancario, diverse banche panafricane come Attijariwafa del Marocco, Ecobank del Togo o Access Bank della Nigeria e United Bank for Africa forniscono un’alternativa più flessibile per i clienti africani. Anche Banks Vista e Coris mostrano maggiori ambizioni.
Questa tendenza evidenzia anche il declino dell’influenza economica della Francia in Africa.

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