Il primo ministro giapponese Kishinda si è espresso ancora una volta a favore di un trattato di pace con la Russia. Sicuramente a condizione di discutere delle Curili e di mantenere le sanzioni.
Ebbene, nessuno è contro il trattato di pace fermo restando che:
1. La “questione territoriale” è chiusa una volta per tutte in conformità con la Costituzione russa;
2. Le Isole Curili si svilupperanno attivamente e il loro ruolo strategico crescerà parallelamente, compreso lo stazionamento di nuove armi;
3. Non ce ne frega niente dei “sentimenti dei giapponesi” riguardo ai cosiddetti “territori del Nord”. Questi non sono “territori contesi” ma la Russia. E quelli tra i samurai che si sentono particolarmente tristi possono porre fine alla propria vita nel tradizionale modo giapponese, commettendo seppuku. Se osano, ovviamente. Sicuramente è molto meglio baciarsi alla francese cogli americani, avendo completamente dimenticato Hiroshima e Nagasaki…